Disturbi Alimentari

Disturbi alimentari: Anoressia e Bulimia

Secondo il Ministero della Salute sono circa tre milioni di persone dai 13 ai 35 anni che soffrono di questa patologia, per la maggior parte donne, anche se il fenomeno sta iniziando a interessare anche i maschi. La decisione di smettere di mangiare e di sottrarre tutto quello che c’è in termini non solo di cibo ma anche di amicizie, di affetti, può essere tradotta come la ricerca di una cura. In un momento di disperazione, di grande sofferenza, la persona tenta di fare a meno di tutto per non avere bisogno di tutto. L’anoressia, così come la bulimia, non è una malattia dell’appettito ma dell’amore, delle relazioni, di un amore che la persona sente di non avere ricevuto nel modo giusto, o di un amore che non è stato dato nel modo giusto. Paradossalmente vi è un tornaconto di questi sintomi: il disturbo alimentare diventa una soluzione, una cura che il soggetto ha trovato per rendere possibile una separazione dall’altro, da un altro che non lascia essere, non lascia essere un soggetto desiderante.

Anoressia

L’anoressia potremmo concepirla come un grido di dolore, innanzitutto, un grido di dolore che viene trascritto sul proprio corpo, che diventa una tela della propria sofferenza, come se il corpo fosse un terreno dove si declina un malessere che viene spesso interpretato, erroneamente, dalle persone nei termini di una dicotomia – “bisogno di cibo/non bisogno di cibo”-. Il perdere peso diventa una droga del digiuno, della magrezza del corpo, delle calorie, della bilancia, della taglia, della palestra. L’anoressia diventa una soluzione, una risposta alla paura, ad una rabbia che non si può dire, è un modo per sottrarsi ai desideri propri e dell’altro, un modo per sottrarsi ad uno sguardo divorante di un altro che non riconosce il soggetto, che non legittima una separazione. L’anoressia è una ricerca di scavarsi un posto nell’altro senza essere l’altro, un modo per cercare di segnalare il proprio desiderio. Lasciare l’anoressia non è facile. Significa mollare un sistema di regole, di abitudini, pensieri, e azioni.

Bulimia

L’aspetto della bulimia che è strettamente legato all’anoressia: nel 70% dei casi di anoressie troviamo anche le bulimie. Nel cuore di una persona bulimica pulsa l’ideale anoressico. “Ancora” è la domanda che risuona nell’attacco bulimico, una domanda che non trova mai un Altro capace di colmarla. Ma di che tipo di domanda si tratta? Si tratta non di una domanda di nutrizione o di cibo, ma di una domanda d’amore. L’amore non è una merce qualsiasi. Ecco ciò che incarna la bulimica: una domanda d’amore senza fondo. Attraverso il vomito la bulimica fa vuoto nel suo corpo, svuota il proprio corpo dal peso di una sostanza. Al termine di ogni crisi di fame la bulimica mostra all’Altro che niente (niente dell’oggetto-cibo) potrà mai riempirla perchè il suo vuoto non è un vuoto dello stomaco o di un contenitore ma è il vuoto di una mancanza.

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