Depressione
Nel linguaggio corrente con il termine depressione ci si riferisce a quelle sensazioni di tristezza che possono derivare da fatti spiacevoli della vita. In realtà, va fatta una differenza tra i sentimenti di malessere o dispiacere e una condizione depressiva vera e propria. La depressione, presa nella sua accezione patologica, fa riferimento ad un meccanismo il cui funzionamento risiede nell’apparato psichico, e che sta alla base della gestione delle risorse energetiche o libidiche.
In virtù di questo funzionamento le energie vengono negativizzate, pertanto, l’effetto che ne deriva è una spinta verso il basso piuttosto che verso l’alto. La depressione è, infatti, una sensazione soggettiva di perdita e di svuotamento del senso di ogni cosa. Sul piano sintomatico il “depresso” vive un’assenza di slancio di vita, una mancanza di desiderio e di interessi e, per contro, avrà una spinta alla tristezza, all’avvilimento e alla lamentela.
Oltre a quanto già detto, è fondamentale fare una distinzione tra uno stato depressivo e uno stato melanconico. Anche se i sintomi di queste due condizioni sembrano gli stessi, dove la melanconia si presenta come una condizione più grave, in realtà il loro funzionamento di base è differente.
Nella melanconia non vi è solo in gioco uno svuotamento di energia o una perdita di interessi. Qui la persona stessa si fa oggetto di forti sentimenti di aggressività e di distruzione che comportano un pericolo reale e concreto di nuocere alla propria vita o alle persone più prossime, considerate come parti di sé.